I disturbi psicosomatici sono classificabili in due categorie: primari e secondari.

Nei disturbi psicosomatici primari si rileva una predisposizione alla malattia su basi biologiche, come ad esempio nel diabete e nell’asma. Situazioni significative sul piano emozionale e stressanti possono slatentizzare la malattia, ossia scatenarla, o sono capaci di peggiorare la sintomatologia. Ad esempio, un bambino  asmatico può avere crisi d’asma in relazione a stress emotivi.

Nei disturbi psicosomatici secondari non si riconoscono cause biologiche. I sintomi somatici sono  l’esito della conversione a livello somatico di tensioni e stress emozionali.

Di seguito elenco alcuni disturbi psicosomatici:

  • disturbi  del sistema respiratorio: asma bronchiale
  • disturbi  del sistema gastrointestinale: gastrite,  colon irritabile, stipsi, nausea, vomito, diarrea.
  • disturbi  del sistema cardiovascolare: tachicardia, aritmie, ipertensione arteriosa essenziale, cefalea emicranica.
  • disturbi  del sistema cutaneo: psoriasi, eritema pudico (rossore da emozione), iper sudorazione; dermatite atopica, orticaria.
  • disturbi a carico del sistema muscoloscheletrico: cefalea tensiva; cefalea nucale; torcicollo; lombalgie; cervicalgie.

Molti studi hanno dimostrato uno stretto legame tra psiche  e corpo, che si influenzano reciprocamente. Nella malattia psicosomatica il disagio, che non riesce ad espresso in altro modo,  viene manifestato a livello corporeo.

Il modello che utilizzo ritiene che il fatto che per una persona risulti impossibile esprimere le sue emozioni e che le esprima a livello corporeo, non sia  una caratteristica individuale, bensଠuna modalità  di funzionamento appresa nella sua famiglia d’origine.

Numerose ricerche hanno messo in evidenza  che le famiglie con pazienti psicosomatici sono sistemi in cui c’è un eccesso di iper-protezione e rigidità  e i conflitti e le tensioni emozionali vengono evitate.

 

COME LAVORO COL PAZIENTE

Innanzitutto lavoro con la persona per leggere il significato del Disturbo Psicosomatico  nella sua vita. Il primo obiettivo è dare voce alle emozioni che finora la persona ha espresso solo a livello corporeo attraverso il sintomo. Successivamente supporto la ricerca di cambiamenti e modi nuovi e più funzionali di affrontare la vita e le proprie difficoltà . In caso sia un figlio a soffrire di disturbi psicosomatici, se possibile lavoro con l’intera famiglia per favorire lo sviluppo non solo dell’individuo ma della famiglia, cosଠda promuovere le esigenze di tutti i suoi componenti e in particolare i bisogni di emancipazione  e di supporto. Cò attraverso il colloquio ed eventualmente con sedute EMDR.

Bibliografia

American Psychiatric Association (2000); DSM IV TR, Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali. Masson, Milano;

Autori vari (2006), Manuale Diagnostico Psicodinamico, Raffaello Cortina Editore, Milano.